L’importanza di fare sistema

La parola è poi passata ai presidenti delle categorie industriali del settore: Aschimfarma, Assogenerici, Assobiotec, e Farmindustria.

Gian Mario Baccalini, presidente Aschimfarma, ha invitato tutti gli attori della catena distributiva farmaceutica a cooperare per avere il riconoscimento che spetta al settore farmaceutico italiano. «Il settore dei principi attivi farmaceutici (API) italiano non è in cattiva salute, anzi, ha dei buoni risultati considerato anche la situazione mondiale. I produttori italiani offrono qualità (garantita dalle GMP), produzione eccellenti e tecnologie in grado di ottimizzare i processi produttivi» nota Baccalini. Il fatturato di 3,28 miliardi è costituito per l’85% da esportazioni nei mercati europeo, statunitense e giapponese. Purtroppo il futuro non sarà facile perché molte aziende italiane sono piccole e potrebbero non avere la forza e la capacità economica di fare ricerca. E oggi le sfide del mercato si vincono solo se si è i primi a presentare il dossier. Il relatore ha poi esaminato la direttiva 2011/62/UE che entrerà in vigore il 2 luglio e le sue conseguenze sul mercato soprattutto per quanto riguarda l’importazione di API in caso di carenza. Baccalini ha poi esposto il sistema GDUFA statunitense e le iniziative a livello europeo di Aschimfarma per avere un mutuo riconoscimento delle ispezioni delle Autorità regolatorie e contrastare la diffusione di API di bassa qualità.

Un invito a una maggiore unità tra agli attori del sistema farmaco, portatori di interessi diversi gli uni dagli altri, ma che possono trovare una convergenza nell’ottica dell’interesse del paziente. È stato l’incipit di Enrique Häusermann, presidente di Assogenerici: «Agendo in un’ottica di sistema, i diversi componenti della filiera possono aiutare il Ssn e abbattere i propri costi e creare una sinergia che aiuta lo sviluppo industriale». Il relatore ha poi fornito i dati relativi alle situazione delle oltre cinquanta aziende che producono generici e hanno il 60% della loro produzione localizzata in Italia. Attualmente la quota del mercato farmaceutico in mano ai generici è del 17,9% in confezioni e il 9,4% in valore. Le criticità del settore sono facilmente risolvibili non con maggiori risorse pubbliche , ma con pagamenti puntuali da parte dell’Amministrazione pubblica, meno vincoli burocratici e tempo di approvazione certi e competitivi con quelli degli altri Paesi europei.