Il futuro è biotech

Alessandro Sidoli, presidente di Assobiotec, ha ripreso il tema dell’evoluzione delle ricerca e sviluppo nel mondo farmaceutico sottolineando come il biotech e le terapie avanzate siano il futuro della farmaceutica non solo quando sono usati per produrre farmaci, ma anche quando aiutano a migliorare l’utilizzo dei medicinali tradizionali. Oggi il mercato dei biologici è un settore emergente con fatturati in crescita, ma nonostante questo la produttività del settore è in declino e il “time to market” è in aumento. L’innovazione è generata per lo più del settore pubblico e si assiste ad alleanze università-industria e industrie Pharma e Biotech. Un esempio è l’alleanza Dompè, Recordati, Rottapharma, Angelini e due centri di ricerca, IT di Genova e IEO di Milano, per acquisire una nuova libreria per lo screening farmaceutico e o progetti di re-discovery di farmaci già noti. Sidoli ha poi illustrato la situazione del biotech in Italia come emersa dal Rapporto sulle biotecnologie in Italia 2013, evidenziando le caratteristiche delle società biotech italiane, che hanno il limite di essere di piccole dimensioni, avere poca liquidità di cassa e dipendere ancora molto dai finanziamenti statali, che sono sempre più ridotti e assenti. Gli investimenti nel biotech sono localizzati soprattutto negli USA, ma nonostante tutto l’Italia ha degli esempi di successo come Ethical Oncology Science (EOS), Okairos e Molmed. Il relatore ha poi sottolineato come una fondazione come Telethon sia riuscita a incidere sulle ricerca genetica italiana portando la ricerca al paziente anche grazie ad accordi collaborativi con le aziende. Le istanze del settore biotech sono simili a quelle del settore farmaceutico come tutela del valore del farmaco innovativo, rispetto della proprietà intellettuale, ridurre i tempi di accesso al mercato, incrementare gli studi clinici condotti in Italia.