Studi sulla fragilità ossea correlata alle MICI
Malattie croniche infiammatorie intestinali e osteoporosi
Il 90,8% dei pazienti con malattie croniche intestinali ha un inadeguato apporto di calcio. Per ridurre il rischio di fratture ossee, può essere utile la supplementazione di calcio e di vitamina D
Farmaco approvato dall'EMA
Pasireotide per acromegalia
Analogo della somatostatina di nuova generazione che agisce sul tumore ipofisario somatotropo causa dell’ipersecrezione ormone della crescita
Parere favorevole del CHMP dell'EMA
Adalimumab per idrosadenite suppurativa
In caso di rilascio dell’autorizzazione all’immissione in commercio da parte della Commissione europea, adalimumab sarà il primo farmaco approvato per la HS.
Meta-analisi dell'Università di Brescia
La fragilità ossea nell’acromegalia
La revisione critica e sistematica della letteratura scientifica inerente gli effetti scheletrici dell’acromegalia, ha dimostrato che la fragilità scheletrica è una complicanza dovuta all'elevato turnover osseo e comporta un elevato rischio di fratture vertebrali, anche in presenza di valori normali o addirittura aumentati di densità minerale ossea misurata con tecnica MOC DEXA
Malattie dell'apparato scheletrico
Acromegalia
L'acromegalia è causata dall’ipersecrezione cronica di ormone della crescita GH che determina l'aumento della dimensione delle ossa delle estremità del corpo e di alcuni organi
Studio dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano
Neridronato per l’artrosi del ginocchio
Dimostrata l’efficacia del neridronato per il trattamento dell’artrosi del ginocchio in fase dolorosa acuta
Studio di fase III
Alirocumab per ipercolesterolemia
Raggiunto l'endpoin primario della riduzione del livello di colesterolo LDL, come raccomandato dalle linee guida giapponesi
Studio di fase III
Nuovi dati su afatinib per carcinoma polmonare a cellule squamose avanzato
Nello studio LUX-Lung 8, afatinib ha migliorato in maniera significativa la sopravvivenza complessiva e ha rallentato la progressione del carcinoma polmonare (endpoint primario), rispetto a erlotinib, in pazienti con carcinoma polmonare a cellule squamose avanzato, precedentemente trattati con chemioterapia di prima linea e ha determinato un miglioramento significativo dei sintomi correlati alla malattia quali tosse e dispnea
Uno studio dell’Istituto Nazionale dei Tumori, pubblicato sul British Journal of Cancer, definisce che l’espressione di alcuni microRNA può aiutare a identificare le pazienti con malattia aggressiva prima che questa si manifesti
Tumore al seno, il microRNA miR-30e permetterà terapie più mirate
Un’elevata espressione di miR-30e* conferisce un effetto protettivo sulla comparsa di metastasi
Progetto di ricerca clinica