La decisione sulla location della nuova sede dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) nell’era post-Brexit è prevista per il prossimo 20 novembre; i dossier di candidatura delle diciannove città che aspirano a ospitare l’Agenzia sono stati pubblicati il 1° agosto scorso sul sito del Consiglio d’Europa. I mesi di settembre e ottobre saranno dedicati, rispettivamente, alle valutazioni delle candidature da parte della Commissione Europea e alle trattive politiche da parte del Comitato dei rappresentanti permanenti (ambasciatori dei vari paesi presso l’Unione Europea, responsabile della preparazione dei lavori del Consiglio d’Europa) che saranno alla base del voto finale. Lo scorso 30 agosto si è tenuto un incontro tra il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, e il direttore esecutivo di Ema, Guido Rasi, a conclusione del quale Tajani ha ribadito come “la scelta del nuovo quartier generale di Ema deve essere basata su criteri oggettivi elaborati a livello europeo con lo scopo di rendere il suo funzionamento il più economico ed efficace possibile, nell’interesse dei nostri cittadini“. Secondo il presidente del Parlamento europeo, alcune delle città candidate rispondono pienamente ai sei criteri indicati per la scelta e riportati nel documento pubblicato lo scorso 22 giugno dal Consiglio d’Europa.

Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani (a dx) e il direttore generale di Ema, Guido Rasi (credits: Parlamento europeo)

A partire da oggi iniziamo la pubblicazione di un riassunto dei punti principali di ogni candidatura. Il tutto in rigoroso ordine alfabetico…..Partiamo quindi alla scoperta dei punti forti proposti dal dossier di Amsterdam, la prima delle città candidate (trovi qui il video ufficiale di presentazione)

Ad Amsterdam il nuovo edificio è in corso di progettazione

Ad Amsterdam sono già partite la progettazione e le gare d’appalto per il nuovo edificio destinato ad accogliere Ema, il Vivaldi building nella periferia industriale di Zuidas, l’”asse del Sud” che è sede anche dell’Amsterdam World Trade Centre, della VU University Amsterdam e del VU University Medical Centre, oltre ad essere vicino all’Università di Amsterdam. I circa 31 mila mq netti previsti, distribuiti su 19 piani, potranno ospitare 1.350 postazioni di lavoro. Tutte le fasi della messa a punto della nuova struttura, in caso di aggiudicazione, verrebbero coordinate dall’agenzia del governo olandese Central Government Real Estate Agency (CGREA). Il dossier di candidatura prospetta un affitto annuo di € 260-280 /mq per 20 anni, a cui si aggiungono € 40/mq per i costi di manutenzione. Il dossier olandese prevede quattro fasi per la gestione dell’intero processo, con il trasloco effettivo a partire dal gennaio 2019, mentre il desk d’informazione per le famiglie sarebbe attivato a Londra fin da subito.

Il Vivaldi Building è l’edificio prescelto dall’Olanda per ospitare EMA (credits: The Dutch bid for the European Medicines Agency)

Un fervente settore biotech

L’ente regolatorio olandese Netherlands Medicines Evaluation Board (MEB) è pronto a sostituire il britannico MHRA a supporto delle attività di Ema, forte di una esperienza di primo piano in tutti in tipi di procedure e in materia di Health Technology Assessment. Il governo olandese ha già stanziato € 2 milioni per rinforzare il MEB nei prossimi due anni, a cui si aggiungono € 8 mln per il network delle National Competent Authorities, al fine di supportare lo sviluppo di competenze e cooperazione in campo IT.

Il settore delle scienze della vita e della sanità è stato identificato come “top sector” dal governo olandese, ovvero uno dei driver chiave per l’intera economia nazionale. Sono quasi 3 mila le imprese innovative life sciences stabilite in Olanda – per lo più PMI biotech – con più di 34 mila addetti. Anche il mondo accademico (8 le università specializzate in Scienze Farmaceutiche e altrettanti ospedali universitari) contribuisce al secondo posto del paese in quanto a numero di brevetti depositati. Tra le eccellenze del paese il dossier cita il Leiden Bio Science Park, un hub che ospita un centinaio di società biofarmaceutiche e dozzine di startup innovative. L’Olanda ha anche investito sulla ricerca collaborativa, con creazione d’importanti istituzioni attive nell’oncologia e nella medicina rigenerativa, oltre all’iniziativa One Health.

Crocevia nel cuore d’Europa

La città olandese può vantare il terzo aeroporto a livello continentale (Schiphol, 322 destinazioni in 95 paesi, 63 milioni di passeggeri l’anno) e una fitta rete di trasporti ferroviari internazionali, oltre a un efficiente sistema di trasporto pubblico locale. L’area metropolitana della capitale olandese contava nel 2015 650 hotel, per un totale di 41 mila camere, a cui se ne dovrebbero aggiungere altre 11 mila entro il 2020. Poco meno della metà (29.500) sono in città, mentre la zona di Zuidas offre attualmente circa 3.700 camere.

L’Olanda punta sulle molte eccellenze del paese nel settore pharma e biotech (credits: The Dutch bid for the European Medicine Agency)

Per soddisfare le necessità d’istruzione dei figli dello staff di Ema, il governo olandese e le autorità delle città metropolitane di Amsterdam e l’Aia hanno già investito € 10,7 mln nel “Delta Plan” per espandere la capacità delle più di venti scuole internazionali, con 1.150 posti in più dall’a.s. 2017/18 (+6%). Il paese accoglie due Scuole Europee, a L’Aia e a Bergen. L’Olanda offre innumerevoli opportunità d’impiego ai familiari dello staff Ema (anche nelle molte organizzazioni internazionali e aziende multinazionali insediate nel paese dei tulipani), per i quali ha anche previsto un pacchetto di detassazione degli stipendi pari a un’esenzione fino al 30% del reddito per i primi 96 mesi di residenza nel paese. La legge sull’immigrazione è stata modificata di recente per attirare gli stranieri con skill elevati. L’assistenza sanitaria si basa sul regime privato, con assicurazione sanitaria obbligatoria per tutti i residenti.

Serie EMA a…?

Leggi i post relativi alle altre città candidate: