Oltre che per Ema, l’Austria ha presentato una candidatura anche per la nuova sede dell’Autorità bancaria europea, anch’essa in trasloco da Londra. Vienna è già sede della European Union agency for fundamental rights (FRA) e ospita anche un’infrastruttura di back-up della European Agency for the operational management of large-scale IT systems in the area of freedom, security and justice (eu-LISA).

La prima location individuata dal governo austriaco, l’Austria Campus, è situata nel cuore di Vienna, vicino alla fermata del Prater della metropolitana e sarà pronta per il Q3/Q4 2018. L’edificio di VIE 26 Erdberger Lände, invece, è già esistente e ospitava in passato la sede austriaca di Siemens e l’Ufficio delle Poste. Il dossier propone una doppia via per coprire l’affitto della nuova sede: o l’affitto diretto da parte di Ema (15,50-16,50€/mq per la prima sede, 12,96 €/mq per la seconda), oppure la possibilità che sia il governo austriaco a farsi carico dei costi rispetto alla proprietà, con ricarico di un sub-affitto simbolico ad Ema di 1€ per 25 anni. Le spese di manutenzione sarebbero a carico della proprietà, mentre nel secondo caso Ema dovrebbe farsi carico delle spese di ristrutturazione, per le dotazioni per gli uffici e le sale conferenza e per l’arredamento.

Rendering dell’Austria Campus (credits:Decision on the relocation of the European Medicines Agency in the context of the United Kingdom’s withdrawal from the Union)

L’aeroporto di Vienna ha servito nel 2016 23,4 milioni di passeggeri, con 196 destinazioni in 72 paesi. Il City Airport Train lo collega al centro città in 16 minuti. La capitale austriaca conta anche una fitta rete di trasporti, tra cui cinque linee di metropolitana, e più di 33 mila camere in 439 alberghi. Venti delle 700 scuole pubbliche in città offrono un curriculum bilingue, e ad esse si aggiungono nove scuole internazionali e diciannove università. Guarda qui il video ufficiale della candidatura di Vienna.

Il comparto austriaco delle life sciences

L’autorità regolatoria austriaca (Austrian Federal Office for Safety in Health CareBASG) è pronta ad aumentare l’organico – attualmente circa 280 addetti – per sopperire alle eventuali perdite di staff da parte di Ema nella fase di transizione. Il dossier sottolinea come, dato il carattere privato dell’organizzazione del BASG, l’ente potrebbe assumere nuove personale con procedure più agevoli (e favorevoli dal punto di vista economico) rispetto ad altri uffici pubblici federali.

L’Austria ha investito molto sulla ricerca, che ammonta al 3,94% del Pil; il governo ha introdotto un premio di ricerca del 12% fino al 2018 (che diventerà poi del 14%), pagato cash sulle attività interne e sulla ricerca a contratto. La zona di Vienna comprende cinque università nel campo delle scienze della vita, due centri universitari di scienze applicate e undici istituti di ricerca non universitari, per un totale di 12 mila ricercatori. La Medical University è già sede di molti studi clinici (300 in tutta l’Austria nel 2015); all’interno del campus universitario ha sede anche il Center for Molecular Medicine (Ce-M-M) dell’Accademia austriaca delle Scienze. Tra le molte realtà di R&D della capitale austriaca citate dal documento di candidatura ricordiamo il Vienna Biocenter, fondato nel 1988. In caso di trasferimento a Vienna della sede di Ema, il dossier anticipa un investimento di € 3-5 milioni da parte del governo a favore di aziende e istituti di ricerca attivi nelle scienze della vita.

Vienna è anche sede di 216 aziende pharma e biotech, per circa 14 mila addetti, e revenues per € 6,7 miliardi, a cui si aggiungono 91 uffici solo commerciali (€ 4,7 mld di fatturato).

Serie EMA a….?

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