L’Italia e Milano hanno puntato a ospitare i quasi novecento dipendenti di Ema fin dal giorno dopo il risultato del voto britannico che ha sancito la Brexit. Il governo italiano, al contrario di molti altri, ha pienamente accettato il criterio dell’equa distribuzione geografica delle agenzie decentrate europee e non ha sollevato obiezioni in materia all’interno del dossier di candidatura, sottolineando piuttosto il basso numero di personale europeo (565 persone) impiegato nelle due agenzie già ospitate dall’Italia (si veda in seguito).

Il grattacielo Pirelli a Milano (credits: Italy’s offer to host the European Medicines Agency)

La prestigiosa sede proposta, il grattacielo Pirelli di Milano disegnato da Giò Ponti e inaugurato nel 1960, ospita attualmente il Consiglio della Regione Lombardia. La società regionale Infrastrutture Lombarde ha già predisposto il piano di trasformazione della facility per renderla adeguata alle richieste dell’Agenzia europea del farmaco, che potrebbe vedere insediata la prima avanguardia di cinque addetti già a gennaio 2018 (all’interno di Palazzo Lombardia), con ulteriori venti postazioni pronte per maggio del prossimo anno. Il trasloco degli uffici della Regione è previsto entro marzo 2018, e il grosso del trasloco da Londra dovrebbe aver luogo a partire da gennaio 2019, in linea con il cronoprogramma preparato da Ema. Il canone di affitto previsto dalla Regione Lombardia, proprietaria del grattacielo Pirelli, è gratuito nel 2019 per salire progressivamente a € 2 min (2020), € 4 mln (2021) e € 7 mln a partire dal 2022, con costi di manutenzione preventivati in circa € 3,2 mln /anno.

Nel cuore di Milano

A favore del Pirellone gioca anche la sua collocazione strategica proprio di fronte alla Stazione Centrale di Milano, hub chiave per i collegamenti ferroviari e verso i tre aeroporti milanesi. Gli aeroporti di Malpensa, Linate e Orio al Serio generano un traffico passeggeri/anno rispettivamente di 20, 10 e 11 milioni di passeggeri. A fronte di una rete di metropolitana più ridotta rispetto ad altre città europee, Milano è quella con il maggior numero di taxi (circa 5 mila) e offre anche una vasta rete di bike- e car-sharing.

Ricca è la disponibilità di sistemazioni alberghiere a due passi dalla sede proposta (quasi 2 mila tra città e area metropolitana, per un totale di quasi 100 mila letti). Le associazioni di categoria e Assolombarda Confindustria Milano Monza e Brianza hanno già dato la disponibilità a concordare tariffe speciali per i visitatori di Ema.

Ci sono una ventina di scuole internazionali nella sola Milano, per un totale di 4.500 posti per l’a.s. 2018/19 più altri 2.300 per l’a.s. 2019/20. A queste si aggiunge la Scuola Europea di Varese, seconda per dimensioni solo a quelle di Bruxelles e Lussemburgo e che già accoglie 1.400 ragazzi di più di trenta nazionalità, e le scuole internazionali di Monza e Como. Anche la ricca offerta di formazione universitaria (diciotto atenei tra pubblici e privati) e di strutture sanitarie, molte delle quali centri di rilievo internazionale per la ricerca in campo biomedico, distinguono Milano in quanto ad attrattività. L’Italia offre anche alle famiglie di Ema un sistema sanitario universalistico e gratuito, che vede Milano sede di molti ospedali e IRCCSS di primo livello su scala nazionale, sia pubblici che privati. Un Help Desk a supporto di tutta la procedura di ricollocazione, e primo punto d’informazioni per lo staff di Ema in cerca di nuova casa a Milano, è già attivo presso l’Ambasciata italiana di Londra, e in caso di aggiudicazione da dicembre 2018 anche a Milano secondo l’approccio one-stop-shop.

Lombardia leader nelle life sciences

L’Italia tallona da vicino la Germania per il primato continentale dell’industria farmaceutica e l’ha già superata per quanto riguarda l’export pro capite; anche in questo caso, la Lombardia è il cuore pulsante del settore, con il 60% della produzione nazionale. La Lombardia è una delle quattro regioni “motori d’Europa” insieme a Baden Wurtemberg (Germania), Catalogna (Spagna) e Auvergne – Rhône Alpes (Francia). Il PIL della sola area metropolitana di Milano nel 2015 (€153 miliardi) è stato superiore a quello di undici paesi dell’Unione, mentre quello della Lombardia (€ 359 miliardi) è stato più alto di quello di ben diciassette paesi EU. Un quadro che vede protagoniste imprese internazionali e volte all’internazionalizzazione, dove i familari del personale di Ema potrebbe trovare facilmente occasioni lavorative.

La collocazione strategica dal punto di vista del quadro di riferimento delle life sciences è completata dalla vicinanza di Milano con la sede a Parma dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e con il Joint research centre (JRC) di Ispra (VA), organo tecnico-scientifico della Commissione europea. A Torino è invece insediata la European Training Foundation (ETF). Per ultimo, ma solo nel nostro elenco, l’Italia può vantare un’Agenzia del Farmaco (Aifa) riconosciuta a livello internazionale per la qualità elevatissima del suo operato, che si rispecchia in quella delle produzioni farmaceutiche della Penisola. Aifa, sottolinea il dossier italiano, è stata pioniera nella creazione di una cultura istituzionale che vede l’ente regolatore come partner dell’industria e non come barriera. La candidatura italiana pone anche l’accento su un futuro che vedrà sempre meno attenzione alla pre-clinica a vantaggio delle evidenze post-marketing e real world.

Secondo i dati riportati nella candidatura italiana, nel 2016 la Penisola si è collocata al terzo posto tra i paesi Eu/Efta per quanto riguarda la produttività nella ricerca sia in medicina che per quanto riguarda farmacologia, tossicologia e scienze farmaceutiche, dietro a Regno Unito e Germania, ed è anche all’avanguardia tra i paesi europei per quanto riguarda lo sviluppo dell’agenda digitale e l’uso dei big data in sanità, un’attività quest’ultima che sarà sempre più critica nei prossimi anni anche per il core business di Ema. Da questo punto di vista Milano potrà presto contare sull’hub scientifico Human Technopole, in costruzione sull’ex area Expo e che dovrebbe ospitare almeno millecinquecento ricercatori e sette centri di ricerca. Il dossier cita anche numerosi centri d’eccellenza del territorio lombardo, come la Città della Salute destinata a sorgere nell’ex area Falck di Sesto San Giovanni, l’Istituto Mario Negri di ricerche farmacologiche, gli ospedali Humanitas, Istituto europeo d’oncologia (IEO) e San Raffaele di Milano e il Policlinico San Matteo di Pavia, il centro di ricerca Nerviano Medical Sciences, l’Istituto di ricerca in oncologia molecolare (IFOM) e l’Istituto nazionale di genetica molecolare (INGM). Guarda qui il video ufficiale di candidatura di Milano.

Serie EMA a….?

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